Quali tessuti possono essere trapiantati: la cornea

La cornea è un tessuto trasparente, posto davanti all’iride che chiude la parte anteriore del bulbo oculare ed è una componente del sistema ottico dell’occhio insieme al cristallino ed all’umore acqueo. Le sue funzioni principali sono quelle di agire come una potente lente e di far passare la luce in modo regolare per consentire la formazione di un’immagine corretta a livello della retina. A differenza degli altri organi del nostro corpo, poiché deve essere completamente trasparente, non è nutrita direttamente dal sangue, ma da liquidi particolari.

Per la sua posizione la cornea si trova esposta a numerosi agenti esterni (virus, batteri, traumi, sostanze dannose) ed in caso di insulto grave reagisce formando una cicatrice bianca e opaca, detta leucoma, che pregiudica la funzione visiva. Oltre a ciò vi sono numerose malattie che possono compromettere la trasparenza e la forma (es. la formazione del cheratocono). Nel caso di danno grave o irreversibile l’unica soluzione efficace è la sostituzione del tessuto corneale malato con una porzione equivalente di cornea sana proveniente da un donatore.

Indubbiamente il trapianto di tessuto che ha avuto la maggiore risonanza è stato quello della cornea umana: l’idea di sostituire la cornea opaca con materiale trasparente è antichissima ed ha una lunga storia di prove e speranze.

La cornea è un tessuto dotato di buona resistenza (può essere prelevata anche ad alcune ore dal decesso, se raffreddata con ghiaccio) e dato che non entra in contatto con la circolazione sanguigna, le probabilità di rigetto sono nettamente inferiori agli altri organi. Attualmente in questo campo la ricerca si rivolge soprattutto ai mezzi che consentono di prolungare la durata della conservazione del materiale di trapianto vivente, alla riduzione delle risposte immunitarie dell’ospite, al miglioramento della qualità ottica del materiale innestato.

La cornea, prima di essere trapiantata, deve passare attraverso la Banca delle cornee per essere analizzata, per verificarne l’idoneità al trapianto.