Nei tempi passati gli unici strumenti di accertamento di morte si riducevano ai sensi, c’era quindi la possibilità che l’individuo fosse dichiarato impropriamente morto.

Ora la diagnosi viene fatta utilizzando criteri neurologici, sia clinici che strumentali, per verificare che la persona in stato di morte a causa di lesioni cerebrali presenti le seguenti condizioni:

TEST DELL’APNEA

Assenza del respiro spontaneo. Si comincia a sospettare la possibilità della morte a causa di una lesione cerebrale.

AIDO Regionale Lombardia - Come viene accertata la morte a causa di lesioni cerebrali

RIFLESSI DEL TRONCO CEREBRALE (vie afferenti, vie efferenti).

Si stimolano tutte le zone che normalmente inducono riflessi mediati dal tronco.

ELETTROENCEFALOGRAMMA (valutazione dell’assenza di attività elettrica cerebrale)

Se tutte le cellule del cervello sono morte, il tracciato è completamente piatto.

ARTERIOGRAFIA

Valutazione di assenza di flusso cerebrale ematico: ANGIOSCINTIGRAFIA-SPECT (scintigrafia di perfusione).

L’accertamento e la certificazione di morte sono effettuati da un collegio di tre medici (medico legale, anestesista-rianimatore, neurofisiopatologo) indipendenti dall’équipe di prelievo e trapianto. Questi medici verificano la cessazione totale e irreversibile di ogni attività del cervello per un periodo di osservazione non inferiore a 6 ore.

Il parere del collegio medico deve essere unanime.

Tutte le attività di verifica ed osservazione sono eseguite obbligatoriamente per accertare e certificare la morte del soggetto e indipendentemente dal fatto che il soggetto sia o meno un potenziale donatore.

Quindi, se c’è la volontà di donare gli organi espressa in vita dal deceduto, in caso di non espressione del soggetto, una non opposizione degli aventi diritto entro la fine dell’osservazione, il cadavere andrà in sala operatoria per il prelievo di organi e tessuti.

Se c’è l’opposizione alla donazione, il cadavere verrà trasportato in obitorio dopo averlo scollegato dai monitor e dal respiratore automatico.