Il cervello è una struttura complessa destinata a svolgere funzioni fondamentali per la vita dell’essere umano. Grossolanamente lo si può dividere in tre parti:

La corteccia: costituisce la parte esterna della massa cerebrale ed è sede delle funzioni superiori dell’uomo: intelligenza, creatività, memoria, pensiero e personalità. Alla corteccia arrivano tutti i segnali provenienti dai sensi e da essa partono i segnali per la muscolatura volontaria. Se vengono distrutte le cellule della corteccia si perdono le funzioni superiori, ma la persona è viva.

I nuclei centrali: posti all’interno del cervello regolano i bisogni fondamentali dell’uomo (fame e sete) e le sue emozioni (dolore, piacere, collera, gioia). Se vengono distrutti anche i nuclei centrali si perde, insieme alle funzioni superiori, la capacità di soddisfare bisogni fondamentali e di provare emozioni. Rimane in questo caso solo la possibilità di una vita vegetativa, ma la persona è ancora viva.

Il tronco: posto alla base del cranio al confine con il midollo spinale, è sede, oltre che di riflessi fondamentali e del controllo dei visceri, anche degli automatismi dei centri del respiro e della termoregolazione. È la struttura più protetta e, di conseguenza, la sua distruzione è incompatibile con la vita e implica necessariamente quella della corteccia e dei nuclei centrali. Se viene distrutto il tronco si perdono, oltre ad altre funzioni fondamentali, la capacità respiratoria e la regolazione della temperatura corporea. Questa condizione è definita “morte”.

Con apposite apparecchiature si possono mantenere vitali gli organi per alcune ore affinché possano essere utilizzati a scopo di trapianto. Quando il cervello subisce un trauma o qualsivoglia lesione molto grave che si estende in modo irreversibile a tutto il cervello, tronco cerebrale compreso, che è la struttura più resistente, si ha la cessazione della respirazione. Il paziente in questa condizione muore velocemente, in pochi minuti, per mancanza di ossigeno. Se i soccorsi arrivano in tempo utile, con la respirazione artificiale o con le apparecchiature dei centri di rianimazione, si può tentare di riattivare il respiro; se invece tutte le cellule nervose si sono distrutte, il danno è irreversibile e si assiste alla morte a causa di lesioni cerebrali.