Donazione di organi da cadavere

Il donatore cadavere è un soggetto deceduto a causa di lesioni cerebrali irreversibili (emorragia cerebrale, anossia/ischemia cerebrale, traumi, tumore cerebrale primitivo), in alcune condizioni un soggetto deceduto in seguito ad arresto cardiocircolatorio irreversibile (infarto, emorragia cerebrale devastante) può essere un potenziale donatore di organi.

Non esiste un limite d’età massimo del donatore, poiché “l’età biologica” degli organi è più importante di quella anagrafica. Di ogni donatore viene valutato il profilo di sicurezza e di qualità di ciascun organo e tessuto prelevabile. Il 30% dei donatori ha più di 70 anni e sempre il 30% dei donatori presenta un profilo di sicurezza “non standard”, ha fattori di rischio per infezioni o neoplasie compatibili con la donazione. Si possono prelevare e trapiantare con successo cornee, reni e fegato da donatori di età superiore a 90 anni.

Il potenziale donatore di organi viene segnalato al Centro di Riferimento Regionale (CRR) che avvia il processo di assegnazione degli organi e di identificazione del ricevente a livello regionale, interregionale e nazionale. Per prima cosa il CRR verifica dal sistema informativo trapianto se la persona aveva espresso in vita una volontà a donare oppure no: nel caso di espressione in vita (favorevole o contraria) ha valore la volontà del donatore. In assenza di manifestazione di volontà registrata in vita, i familiari aventi diritto (coniuge non legalmente separato o convivente more uxorio, figli maggiorenni, genitori) potranno opporsi alla donazione. In assenza di opposizione degli aventi diritto i medici procedono al prelievo degli organi e dei tessuti, dopo accurata valutazione di idoneità del donatore.

Chi è il donatore cadavere di tessuti

Il prelievo dei tessuti può avvenire dopo la donazione degli organi oppure in un soggetto non troppo anziano deceduto per arresto cardiaco in un reparto ospedaliero, compreso il pronto soccorso.
La verifica della manifestazione di volontà segue la stessa normativa degli organi. Dopo una preliminare valutazione di idoneità del donatore, vengono attivate le équipe di prelievo delle banche dei tessuti, che dispongono di sanitari addestrati e pronti ad intervenire 7 giorni su 7.
Il prelievo dei tessuti è un vero e proprio intervento chirurgico, per il quale è necessario disporre di una sala operatoria. Si tratta di un intervento lungo e delicato che richiede particolare cura sia nel corretto prelievo sia nella ricomposizione della salma.
Una donazione multi-tessuto, quando si prelevano più tipologie di tessuti dallo stesso donatore, consente alla banca, dopo le opportune valutazioni di sicurezza e conservazione, di distribuire i tessuti ai clinici per numerosi pazienti, anche 50, e per interventi “salvavita”: innesto di cute per gravi ustioni, innesto di segmenti vascolari per gravi infezioni delle protesi vascolari, innesto di valvole cardiache per infezioni delle valvole artificiali.
In Italia la forma più frequente di donazione è quella delle cornee, diffusa in tantissimi ospedali, compresi gli Hospice: ogni anno vengono donate più di 15.000 cornee e questo consente di rispondere efficacemente alle necessità dei pazienti non solo italiani ma anche di altre nazioni.

Donazione di organi e tessuti da vivente

Alcuni organi e tessuti possono essere donati da persone viventi: rene, porzione del fegato, porzione del polmone, intestino, pancreas, osso, cute, midollo osseo. Nel 2017 in Italia sono stati effettuati più di 300 trapianti di rene da vivente e una dozzina di trapianti di fegato da vivente, dati che verranno in futuro ulteriormente incrementati.
È molto diffusa la donazione della testa del femore (che viene rimossa nei soggetti anziani durante l’intervento di protesi d’anca) ed è importantissima la donazione di midollo osseo, all’interno del nucleo familiare o attraverso il Registro Italiano Donatori Midollo Osseo (IBMDR). Sebbene la normativa lo consenta, non vi sono stati finora trapianti da vivente di polmone, pancreas e intestino.